In un salone dove l’arte la fa da padrona, tra quadri, schizzi, disegni, una ragazza di diciotto anni si muove, leggera, mentre lancia fendenti affilatissimi contro tutto e tutti. Le atmosfere silenziose fluttuano in un rosso che non promette nulla di buono. C’è una serata di festa che sta per arrivare e due amiche da non far partecipare. Uno scricciolo di donna ed il suo delirio di onnipotenza, lucida follia, rabbia pura. Il tutto, sotto forma di Grazia, di un viso pulito, angelico, che fa da corredo a parole sussurrate, ironie amare, sguardi secchi di un’anima tetra, oscura. Grazia scatena l’insanabile rivolta contro le strettoie del vivere. È nella contrapposizione alle regole che si gioca la sua vita, tutta vissuta “contro”, tutta puntata sulla negazione. Una porta che si chiude fa da prodromo ad un sabba che sta per iniziare. Un piano letale, ideato in solitudine e piena consapevolezza sta per essere attuato.