La Gazzetta di Napoli: Inferenze Short Film Festival, rassegna di cortometraggi da domenica 14 al Teatro Summarte di Somma Vesuviana.
Domenica 14 aprile, a partire dalle ore 20 presso lo splendido Teatro Summarte (Via Roma, 15 – Somma Vesuviana, Napoli), avrà luogo la giornata finale della prima edizione di “Inferenze Short Film Festival”. La rassegna di cortometraggi è organizzata dall’associazione culturale “Luna di Seta” e risponde alla precisa idea di rappresentazione NON ingenua della realtà.
Durante la kermesse, presentata dalla conduttrice e attrice Rossella Nusco, verranno proiettati i cortometraggi dei finalisti e dei vincitori che, insieme ai rispettivi registi, potranno avere un confronto diretto con critica e pubblico. Il concorso ha visto la partecipazione di 282 opere, moltissime delle quali di pregevole fattura e rispondenti a quanto richiesto nel bando, vale a dire lo sprono al ragionamento complesso come atto rivoluzionario, al rifiuto del punto di vista ingenuo e semplice, divenuto oramai veicolo di una pericolosa tendenza a iper-semplificare il mondo reale.
“Inferenze Short Film Festival” vuole fornire a registi e spettatori uno strumento in grado di squarciare la tela cinematografica e penetrare nella mente e nell’anima, oltrepassando tutti quei luoghi comuni (la camorra è un inferno, la povertà è brutta, la ricchezza corrompe e così via) che dominano la narrazione nel cinema e nell’audiovisivo italiano. L’ eterogeneità di linguaggi, stili e punti di vista permetterà di illustrare un racconto della società non cristallizzato e a-stereotipato e darà inoltre visibilità anche al cinema emergente con l’intento di instaurare una rete funzionale tra film-maker indipendenti e il pubblico, creando così i presupposti per un cine-mercato indirizzato in special modo sulle produzioni campane così da alimentare, in maniera virtuosa, il circuito.
Nel corso della serata sarà anche trasmesso in anteprima lo short movie “Dolly. La promessa”, prodotto dalla Moon Over Produzioni e scritto e diretto da Massimo Piccolo, con cui, non solo, si denuncia il problema di una società consumistica in preda all’ossessione della chirurgia plastica e di photoshop ma si vuole, soprattutto, condurre “il cinema breve” ad una destinazione diversa, alla nobile arte della “novella”, del “racconto”, di una storia breve ma completa in ogni sua forma.
fonte: www.gazzettadinapoli.it/