Il Mattino – Inferenze short film festival 19, il corto come vera arte
È stato pubblicato il bando per partecipare alla selezione di uno dei festival cinematografici dedicati ai cortometraggi che si preannuncia tra i più interessanti della stagione. Per parlarcene e spiegarci bene di cosa si tratta (a cominciare del titolo), abbiamo incontrato Massimo Piccolo, ideatore e direttore artistico della rassegna prodotta e organizzata dall’Associazione Luna di Seta.
Come nasce l’idea di questo festival cinematografico?
La voglia e di realizzare questo particolarissimo festival nasce soprattutto da due spinte molto precise. La prima è la volontà di dimostrare, o ribadire, che il “corto” cinematografico non è assolutamente una palestra per poi realizzare lungometraggi o il ripiego per chi non ha abbastanza budget per realizzare un film lungo. Per noi, lo short movie sta al lungometraggio come il racconto sta al romanzo. Due generi diversi per lo stesso mezzo, che sia lettura a fruizione audiovisiva poco importa. Per farle un esempio, pensi al racconto “Una cosa piccola ma buona” di Carver. Senza alcun dubbio siamo di fronte a un’opera “perfetta”. Un’opera breve, che vale quanto e più di mille romanzi lunghi. Ed è questo tipo di narrazione che cerchiamo per il nostro festival.
Ha parlato di due spinte.
La seconda è quella che viene sottolineata nel titolo, vale a dire la necessità e il coraggio di richiedere un atto di ragionamento allo spettatore. La banalità, il luogo comune, il pensiero “scontato”, il sapere in anticipo quello che sta per succedere sullo schermo, oltre ad averci profondamente stancato siamo convinti che impediscano alle opere italiane di proporsi in maniera convincente sulla scena mondiale e nei nuovi media. Qui, a differenza degli Usa dove si ha il coraggio di produrre e distribuire al grande pubblico anche opere come “Kidding – Il fantastico mondo di Mr. Pickles” o “Maniac”, siamo ancora troppo legati a processi ultra semplici e concilianti. Oggi, in Italia, provare a scrivere qualcosa di complesso è un vero atto rivoluzionario. E noi di questa “rivoluzione” vogliamo farci promotori.
Ci sarà anche una sorpresa il giorno del festival.
Sì, una piccola sorpresa. Abbiamo deciso di proiettare qui in anteprima il film Dolly, in questo caso uno short movie, che segna il mio ritorno dietro la macchina da presa dopo la bella (ma controversa) esperienza del lungometraggio Assolo e il bellissimo sogno letterario che continua senza posa di Estelle (il 4 aprile al Salone di libro di Napoli).
Con il protagonista, Antonio de Matteo ci saranno Tania Bambaci, Davide Devenuto, Salvatore Catanese, Noemi Cognini, Rossella Nusco e Mariassunta Cavaliere.
fonte: il Mattino